L’emozionante incontro con Carlo Vincenti, classe 1919. L’ultimo sommergibilista.

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San Giorgio di Piano-Bologna-Italia
14 gennaio 2019

“Oggi sei il mio papà”.Con queste parole di mio padre inizia il viaggio nel passato di Carlo Vincenti, nato a Savona il 1 gennaio 1919, l’ultimo sommergibilista della Regia Marina. Mio nonno Nazzareno e Carlin, come lo chiamava affettuosamente il mio avo, erano imbarcati insieme sul Regio Sommergibile Squalo, come testimonia la foto ingiallita che ci mostra il vecchio marinaio. Il suo dito segnato dal tempo indica senza indugio la figura di mio nonno in divisa da sottufficiale, attorniato dai compagni a bordo dello Squalo. È proprio lui!

L’emozione del momento si fa sentire. Negli occhi di Carlin si accende una luce antica. Un bagliore pieno di vita. Il “Capo Storani”, come lo chiamavano con affetto i giovani marinai.E lo Squalo era proprio il battello di mio nonno. Quei ragazzi sorridenti i suoi cari compagni.Uno di loro è proprio qui, davanti a noi, e ci parla, ci sorride. Si commuove.Un uomo minuto dallo sguardo buono. Un ligure modellato dagli anni, che ha trascorso tutta la sua lunga vita in mare.

Fili del tempo che si riannodano. Non posso che assistere, incredulo e affascinato, al dipanarsi di tutti quei ricordi che riaffiorano dalle profondità della memoria e arrivano fino a noi, trasportati dalla voce tremolante di Carlin, tra le foto in bianco e nero di mio nonno e di altri marinai che se ne sono andati. Scatto foto, giro filmati. Voglio documentare e ricordare. Raccontare.

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Mio padre chiede a Carlin di raccontarci di mio nonno, a volte deve quasi urlare, perché il caro centenario è praticamente sordo. “Sono state le bombe di profondità. Erano lunghi momenti. Nel buio, pregavamo di non morire”. Carlo è lucido. Ricorda molto bene.

“Quando chiudevo il portello del sommergibile, mi chiedevo sempre se avrei rivisto l’alba”. Brividi.

Ma è il racconto di quell’antico legame tra mio nonno e il vecchio Carlo che ci emoziona più di tutto. Un affetto che ha attraversato tutto questo tempo ed è arrivato fino a noi.Poi mio nonno è andato in fondo al mare con il Regio Sommergibile Ammiraglio Millo, quel 14/3/1942, mentre il suo giovane amico di Savona è tornato a casa. Destino.

Qui, in questa vecchia casa di San Giorgio di Piano, mio padre ha ritrovato suo padre e io il caro nonno che non ho mai conosciuto.
Ci siamo abbracciati forte, prima di salutarci.

E mentre salivo in macchina, ho pensato che qualcuno, forse, da lassù ha voluto questo incontro. Proprio oggi, un’altro 14 della nostra vita.

A presto, caro nonno Carlin!

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